Storia dell’AVIS

Le origini dell’Associazione risalgono al 1926, quando il dottor Vittorio Formentano lancia sul Corriere della Sera a Milano, un appello per costituire un gruppo di volontari per la donazione del sangue. All’invito risposero 17 persone che si riunirono nel 1927, dando vita alla prima Associazione Italiana di Volontari del Sangue. Nell’occasione furono delineati gli obiettivi della futura associazione:

  • soddisfare la crescente necessità di sangue dei diversi gruppi sanguigni
  • avere donatori pronti e controllati
  • lottare per eliminare la compravendita di sangue

L’Associazione Italiana di Volontari del Sangue si costituì ufficialmente a Milano nel 1929.

Dopo il travagliato periodo del fascismo, nel 1950 AVIS viene riconosciuta dallo Stato con la Legge n. 49, mentre con la legge n. 592 del 1967 viene regolamentata la raccolta, la conservazione e la distribuzione del sangue umano sul territorio nazionale. Dagli anni ’70 la diffusione dell’Associazione si fa sempre più capillare, grazie alla nascita delle sedi regionali, provinciali e comunali, legate da un unico Statuto alla Sede Nazionale.


Nel corso degli anni lo Statuto è rimasto pressoché immutato e fedele ai principi indicati da Formentano. L’Associazione, come precisano gli articoli 1, 2, 3, è apartitica, aconfessionale, senza discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione ed è costituita da persone che donano il loro sangue volontariamente, periodicamente, gratuitamente, anonimamente e responsabilmente. Con il passare degli anni è maturata una nuova cultura della donazione che ha sostituito agli ideali di eroismo, sacrificio e generosità caritatevole, lo spirito di consapevolezza dei bisogni, di responsabilità, di coscienza civica e di partecipazione.

Oggi AVIS è il garante del sangue in Italia poiché rappresenta chi, ispirato a principi solidaristici, mette a disposizione la materia prima indispensabile per il funzionamento e l’autosufficienza del sistema trasfusionale nazionale. Inoltre, riafferma la centralità e il ruolo attivo del donatore nel “sistema sangue” e si fa promotrice di una nuova cultura della donazione e del volontariato e di una moderna ed efficiente gestione della politica trasfusionale.

L’organizzazione dell’Avis Trani

L’organizzazione dell’Avis Trani

L’AVIS Comunale “Angelo Menga” di Trani è un’Associazione di volontariato (iscritta dal 31/01/2008 nell’apposito Registro Regionale al n.851 e disciplinata dalla Legge 266/91) costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue.
E’ un associazione apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza, sesso, religione, lingua, nazionalità, ideologia politica ed esclude qualsiasi fine di lucro e persegue finalità di solidarietà umana.

Fondata nel 1966, si costituì ufficialmente nel 1989 con la prima assemblea dei soci presieduta dal rag. Luigi Caputi, allora presidente dell’Avis provinciale, è oggi un ente privato con personalità giuridica e finalità pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario Nazionale in favore della collettività. Fonda la sua attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale e sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di solidarietà umana.

Gli scopi dell’associazione fissati dallo Statuto erano e sono:

– venire incontro alla crescente domanda di sangue;

– avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute;

– donare gratuitamente sangue a tutti.

All’AVIS possono aderire gratuitamente sia coloro che donano volontariamente e anonimamente il proprio sangue e sia coloro che, pur non idonei alla donazione, collaborano gratuitamente a tutte le attività di promozione e organizzazione.
L’AVIS è una Associazione di volontari: volontari sono i donatori e volontari sono i suoi dirigenti.
Dal 1989 si sono succeduti all’Avis Comunale di Trani i Presidenti Elio Loiodice, Giuseppe Trullo, Michele Minervini, Orazio Turturo, Mariolina Strippoli, Luisa Sgarra, Giuseppe Digiaro.